Buongiorno, il 29 aprile sera ho scritto un'e-mail al custode chiedendo di visionare un immobile la cui asta si tiene il 12 maggio. Analoga richiesta l'ho inoltrata tramite il canale ufficiale (portale delle vendite pubbliche).
Il giorno 2 maggio ricevo una telefonata informale dall'ufficio del custode, con la quale una sua assistente mi informa che le visite, per loro politica interna, le effettuano solo fino a 10 giorni lavorativi prima dell'asta, perché poi i tempi per partecipare e per versare la cauzione sarebbero troppo stretti.
A me pare che questa scelta sia del tutto arbitraria, e non in linea con i doveri derivanti dall' incarico di custode, oltre che del tutto inadeguata alle esigenze dei possibili offerenti. In primo luogo il termine di 10 giorni è esageratamente cautelativo. In secondo luogo, il pagamento della cauzione non implica necessariamente la presentazione dell'offerta, ed è del tutto slegato dalla visita dell'immobile. E' possibile pagare la cauzione nei tempi stabiliti, visionare l'immobile, e se questo non risponde alle aspettative non presentare offerta, sapendo che così facendo la cauzione sarà restituita. Personalmente mi è capitato più di una volta di pagare la cauzione 4 o 5 giorni prima dell'asta, e di visionare l'immobile addirittura dopo, decidendo poi di non partecipare all'asta.
Ho scritto una PEC di sollecito al custode. Se dovesse ribadire la sua posizione, esiste un modo per essere più incisivi? Un esposto al notaio incaricato? Un'istanza al giudice?
Grazie per la risposta e saluti