Buongiorno
nel contesto di una procedura fallimentare (Tribunale di Milano) è in corso un esperimento di vendita di un immobile attualmente adibito quale abitazione principale da parte del debitore. La procedura è stata avviata nel 2019
L'avviso di vendita riporta che è già stato emesso "ordine di liberazione" dell'immobile e che lo stesso verrà eseguito dopo l'aggiudicazione.
Stante che
- dovrebbero essere sospese tutte le operazioni di rilascio immobili sino al 30062021 (con possibili proroghe)
- non vi sarà un decreto di trasferimento ma l'immobile verrebbe a essere trasferito mediante atto notarile
- il saldo prezzo è previsto in data precedente il 30062021
vi chiedo quali rischi e conseguenze pendono in caso di aggiudicazione del bene prima del 30062021 sull'aggiudicatario. In particolare,
- come sarà possibile riprendere la liberazione dell'immobile cessata la sospensione e a carico di chi viene posta (procedura o aggiudicatario)?
- la liberazione dell'immobile da cose rimane a carico della procedura?
vi chiedo inoltre se, come indicato nell'avviso di vendita, è corretto che i diritti del custode/delegato, sivag, (dal 5% al 7% del prezzo di aggiudicazione) venga posta a completo carico dell'aggiudicatario
grazie