gizumb
pubblicato
16 settembre 2019
Ho parlato questa mattina con il mio avvocato chiedendo se c'erano notizie in merito alla procedura "riparto". Mi ha risposto "ancora nulla". Ho chiesto quali potevano essere le motivazioni circa il fatto che l'atto di trasferimento è del novembre 2018, nonostante in quella data ci fosse in corso un "appello" contro la sentenza di quello stesso G.E. che, nonostante la contestazione fattagli e sentenziata definitivamente da altro Giudice soltanto a fine febbraio, 2019, aveva ugualmente autorizzato l'atto di trasferimento senza attendere l'esito della contestazione mossa contro di lui ed ignorando totalmente che nel frattempo la Procura mi aveva iscritto come parte lesa nell'ambito dell'asta (turbativa d'asta).
Il mio avvocato teorizza che il ritardo possa dipendere dalla presenza delle nostre numerose istanze presenti nel fascicolo circa la contestata insussistenza del debito da parte del creditore proponente (su cessione del credito), istanze supportate da idonea documentazione ufficiale proveniente dalla Banca d'Italia sotto il profilo contabile e, per quanto riguarda Equitalia, dal fatto che esiste un Fondo Patrimoniale, regolarmente trascritto e risultante a favore della moglie, casalinga, fatto ben 9 anni prima dell'inizio di problemi con loro
Si fa presente che le sentenze rilasciate dai vari G.E. succedutisi in ben 16 anni di procedura (!!) alle varie istanze con le quali si chiedeva si scavare attentamente sulla sussistenza del debito sia sotto il profilo puramente contabile che sotto quello delle mutate Leggi nel corso degli anni e di tutti gli orientamenti della Cassazione, ebbene tali sentenze non hanno mai riportato una sola risposta alle documentate rimostranze e si sono limitate ad esporre un parere "personale" del Giudice circa l'applicazione degli orientamenti della Cassazione (alle quali invece un precedente Giudice della stessa sezione aveva posto attenzione) , mentre per la parte contabile ci si è limitati ad affermare laconicamente che "se i soldi non saranno dovuti non verranno dati" !!! E così io perso la casa che ieri ho verificato essere posta in vendita a 1 milione di euro contro i 355.000 dell'asta per la quale, come già detto, c'è aperta una procedura penale ex art. 353 c.p..
Tornando quindi al "riparto,, se non ho capito male, anche il debitore viene coinvolto nel progetto.
Nella Vs. precisa risposta precedente Voi richiamate anche l'ipotetico caso di un contrasto fra i creditori; il Giudice può tenere conto anche di un contrasto fra debitore e creditori soprattutto alla luce di quanto già in precedenza presentato nelle varie istanze?
E, per assurdo (si fà per dire perchè in questa procedura di assurdità se ne sono viste tante a cominciare dal fatto che è durata 16 anni e con circa 10 G.E. che si sono succeduti, ognuno con proprie vedute personali dando così conferma che in questo Tribunale non c'è un univoco orientamento in materia, ma soltahto la paura di creare "il precedente" dell' avvenuta sospensione e/o annullamento di una procedura esecutiva), quindi, per assurdo ed ammesso / non concesso che il riparto sia già stato fatto senza alcuna comunicazione al debitore, ciò è legittimo ?
Ringrazio della cortese attenzione.
G. Zumbo