Buongiorno,
all'inizio di Maggio 2016 mi sono aggiudicato un appartamento nel condominio in cui abito a Milano, in forza di un'esecuzione immobiliare promossa in origine dallo stesso condominio.
Il decreto di trasferimento è del 01 Agosto 2016, ed ingiunge ai debitori (due cointestatari) il rilascio immediato del bene.
Custode giudiziario dell'immobile è la Sivag.
Credo che per un pelo il mio caso NON rientri nella nuova disciplina delle modalità esecutive (DL 59/16 e L.119/16).
Dall'inizio ci sono stati ad oggi 9 accessi dell'Ufficiale Giudiziario, molto blandi e formali, con rinvii quasi automatici di due mesi in due mesi. L'U.G. stesso ancora tempo fa mi ha detto che per le esecuzioni forzate, avendo un sacco di procedimenti in carico, procedeva per "anzianità", chiudendo man mano quelli in sospeso da più tempo del mio: da questo quindi i continui rinvii "a vuoto". Adesso praticamente ci saremmo, se non fosse che l'U.G. non riesce a eseguire alcune "vecchie" liberazioni perchè la forza pubblica, richiesta di intervenire, continua a non intervenire, bloccando di fatto anche gli altri procedimenti.
Uno dei due esecutati è già andato ad abitare altrove qualche mese fa, l'altro no, ma da molti giorni è sparito chiudendo la casa.
Io non ho mai fatto ricorso ad un avvocato, pensando che le cose, pur se un po' lunghe, a un certo punto si sarebbero risolte per i canali giudiziari già in atto.
Nella situazione descritta, come potranno procedere le cose, fino a poter disporre dell'immobile in tutto e per tutto, libero da persone e cose?
C'è qualcosa che potrei/dovrei fare da parte mia?
Che cosa può fare un avvocato, anche adesso, di più e/o di meglio per risolvere le cose?
Grazie dell'attenzione, Filiberto Migliore.