Richiesta Comune per oneri non pagati da ditta fallitta

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  • Ultimo messaggio 26 ottobre 2018
faracinicola pubblicato 10 ottobre 2018

Buongiorno. Ho presentato una proposta irrevocabile di acquisto per un appartamento che mi interessa tantissimo in quanto mi permetterebbe di ampliare quello in cui già vi abito. Premesso che si tratta di un asta fallimentare e che la procedura ha avuto inizio nel 2009 per la quale sono già state esperite tre aste andate tutte deserte. Visto il particolare interesse, ho avuto modo di seguire tutto l iter e di conseguenza di poter consultare perizie varie e bandi di gara. Giungo al dunque. Nell' ultimo bando di gara é comparsa la seguente dicitura " Il comune di*risulta creditore insinuato nella procedura per la cifra di * di cui xxx per sanzione per omesso pagamento e yyy per oneri non pagati". Tale dicitura non fa riferimento a chi queste spese debbano essere attribuite. Chiedo cortesemente delucidazioni su chi queste spese le debba eventualmente affrontare. Io, nel caso di aggiudicazione dell'asta o rimangono in carico al fallimento e quindi comprese nel prezzo di aggiudicazione?

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inexecutivis pubblicato 11 ottobre 2018

Rispondiamo all'interrogativo posto affermando che a nostro avviso si tratta di un credito che il comune vantava nei confronti del fallito e che dovrà essere pagato in "moneta fallimentare" poiché il comune si è insinuato al passivo del fallimento.

In pratica, ciò vuol dire che il comune, unitamente agli altri creditori, concorrerà nella distribuzione del ricavato dalla vendita di tutti i beni acquisiti al fallimento.

Non crediamo, pertanto, che il relativo importo potrà mai essere posto a carico dell'aggiudicatario.

faracinicola pubblicato 11 ottobre 2018

Grazie per la cortese risposta. Ho comunque chiesto delucidazioni al curatore fallimentare sperando di ottenere la vostra stessa risposta. Ancora una volta grazie!!

inexecutivis pubblicato 14 ottobre 2018

grazie a lei

faracinicola pubblicato 15 ottobre 2018

Ho avuto la risposta dal curatore fallimentare il quale mi ha confermato il pagamento degli oneri comunali in capo all'eventuale aggiudicatario dell'asta. La cosa non mi torna assolutamente....sarà un tentativo per recuperare qualche soldo in più da destinare ai creditori del fallito? ( cosa che potrei anche accettare se si trattasse di maestranze, fornitori etc etc). Potreste eventualmente fornirmi qualche riferimento normativo in merito? Grazie e scusate per il disturbo

faracinicola pubblicato 16 ottobre 2018

P.S. Aggiungo che tali oneri sarebbero relativi ad un permesso rilasciato nel 2007 con lavori conclusi nei primu mesi del 2008.

inexecutivis pubblicato 19 ottobre 2018

Anche a noi la cosa sembra strana.

A questo punto ci occorrerebbe sapere nel dettaglio di che tipo di oneri si tratta, ed in particolare qual'è la fonte normativa di riferimento, in modo tale che possiamo capire nel dettaglio di cosa stiamo parlando

faracinicola pubblicato 19 ottobre 2018

Mi pare che le parti interpellate brancolino nel buio (é una mia modestissima impressione). Seguiranno aggiornamenti.....

inexecutivis pubblicato 19 ottobre 2018

in bocca al lupo

faracinicola pubblicato 23 ottobre 2018

Ecco il primo aggiornamento. Avviso di bando di gara modificato ed in relazione alla somma dovuta al comune é stata aggiunta la seguente dicitura: "della quale somma l’aggiudicatario risulta solidalmente debitore qualora gli dovessero essere richiesti dal Comune. Di conseguenza, l’aggiudicatario dovrà prenderne atto ed accettare, dichiarandosi edotto degli obblighi derivanti da detta Convenzione relativa agli oneri di urbanizzazione, anche nei confronti degli aventi causa dall’alienante, e dichiarare di rinunziare a far valere ogni eventuale azione di regresso in merito ad eventuali rivalse in ordine alle conseguenze della mancata esecuzione di tali opere di urbanizzazione". Tutto ciò mi sembra una grande furbata del curatore. Premesso che ormai non posso più tirarmi indietro in quanto già da mesi ho presentato offerta irrevocabile di acquisto con deposito di relativa cauzione del 10% della base d'asta, cosa mi consigliereste di fare?

inexecutivis pubblicato 26 ottobre 2018

In effetti ci sembra una furbata.

Riteniamo tuttavia che la precisazione non possa essere fatta valere nei suoi confronti dal momento che è successiva (se abbiamo ben compreso) al momento in cui lei ha presentato offerta di acquisto. Se invece si volesse ritenere che questa precisazione vincola anche chi ha già presentato offerte di acquisto, ciò consentirebbe la revoca dell'offerta in quanto si tratta di una modifica sopravvenuta delle condizioni di vendita.

Riteniamo inoltre che vi siano i presupposti (ove intervenisse l'aggiudicazione) per proporre reclamo avverso gli atti del curatore, a norma dell'art. 36 l.fall.

La norma infatti prevede che contro gli atti di amministrazione del curatore, così come contro le autorizzazioni o i dinieghi del comitato dei creditori e i relativi comportamenti omissivi, il fallito e ogni altro interessato possono proporre reclamo al giudice delegato per violazione di legge, entro otto giorni dalla conoscenza dell’atto o, in caso di omissione, dalla scadenza del termine indicato nella diffida a provvedere.

Il nostro suggerimento è il seguente. Se dovesse rendersi aggiudicatario del bene rifiuti di sottoscrivere obblighi di pagamento e se il curatore dovesse condizionarli al trasferimento del bene proponga reclamo al giudice delegato.

faracinicola pubblicato 26 ottobre 2018

Grazie per la cortese risposta ma considerata la vicinanza della data dell'asta e la necessità di presentare e formalizzare in busta chiusa la mia offerta al notaio delegato alla vendita, sarebbe mia intenzione presentarla senza dichiarare ciò che il curatore fallimentare vorrebbe far dichiarare su eventuali spese a carico dell'aggiudicatario dell'asta. Il tutto facendo riferimento alla corrispondenza (pec) avuta con il curatore fin dalla mia prima richiesta di informazioni che mi ha portato a formalizzare la mia offerta di acquisto in cui facevo riferimento a perizia e bando di gara allegati ai primi tre tentativi di asta andati deserti e nelle quali queste spese aggiuntive (ne tantomento un paio di situazioni da sanare) non erano state menzionate. Secondo voi corro il rischio che la mia offerta venga invalidata e quindi perderei la cauzione depositata al momento della presentazione della mia offerta visto che in quel contesto mi impegnai a partecipare alla prevista asta di legge? Ringraziandovi ancora per i vostri preziosi consigli, vi porgo distinti saluti.

inexecutivis pubblicato 26 ottobre 2018

Non siamo in grado di "leggere nel pensiero" del curatore.

Secondo noi non esistono i presupposti per la esclusione dell'offerta, poichè si tratta di una precisazione sopravvenuta e perchè a nostro avviso il debito della curatela non può gravare anche sull'offerente.

Se il curatore dovesse escluderla, ricorra al giudice delegato ex art. 36 l.f.

faracinicola pubblicato 26 ottobre 2018

Grazie ancora!!!

inexecutivis pubblicato 26 ottobre 2018

grazie a lei

inexecutivis pubblicato 26 ottobre 2018

e ci tenga informati!

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