Responsabilità di eventuali danni prima del decreto di trasferimento

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  • Ultimo messaggio 22 settembre 2019
davide.stona pubblicato 20 settembre 2019

Salve, nel marzo 2019 ho partecipato ad un'asta aggiudicandomela. Nel mese successivo ho saldato completamente quanto offerto e mi sono messo in attesa del decreto di trasferimento in quanto l'immobile era libero. Devo specificare che l'immobile in questione è la porzione di una bifamigliare che era stata fusa in un'unica unità senza richiedere e presentare presso gli uffici comunali un progetto per la fusione urbanistica. In pratica sono urbanisticamente due unità distinte ma di fatto collegate attraverso una scala in comune. La porzione "confinante" è di proprietà della madre dell'esecutata la quale pur non abitando nell'edificio ha di fatto accesso alla proprietà finita all'asta tramite la propria.

Circa un mese fa mi è arrivata una raccomandata da parte della proprietaria confinante accusandomi che, come proprietario, avevo lasciato andare l'edificio all'incuria e all'abbandono. Nello specifico, lamentava che al piano interrato della proprietà che ho acquistato c'erano i "soliti" 20 cm di acqua permanenti e ristagnanti, i quali non erano più stati asportati come era solita fare lei. Questo, a suo dire, aveva pregiudicato tramite infiltrazione la salubrità delle murature. Tralascio che mi minacciava di agire legalmente se mi permettevo di sdoppiare impianti e rendere autonoma la casa, ecc.

Io ho risposto gentilmente alla signora che se è vero che ho acquistato la casa, al momento non sono ne il proprietario perchè il decreto di trasferimento non è stato ancora depositato, ne il custode della stessa.

Ho provveduto a girare la missiva in questione al custode perchè chiarisca la situazione e attualmente sono ancora in attesa del decreto.

Le mie domande sono, come ha fatto la signora a risalire alla mia identità? (io so chi è lei perche si è presentata attraverso la raccomandata)

Ma più importante. Nella perizia di stima questa problematica del ristagno d'acqua nell'interrato non solo non è minimanente citata ma anzi la perizia si sofferma sul buono stato dell'interrato stesso ristrutturato come il resto dell'edificio in epoca recente e con ottimi materiali di finitura. MI chiedo, se fosse effettivamente vero che si è formato in questi mesi questo problema e che l'edificio si fosse effettivamente danneggia in questo periodo per incuria, chi dovrebbe risponderne? E soprattutto, chi dovrebbe accertare la verità dei fatti? Non potendo entrare nell'immobile, le uniche ipotesi che posso fare è che ci sia stato un errore macroscopico nella perizia che mi ha fatto comperare un qualcosa che non era. O che si sia verificato un guasto (tubo rotto?) negli ultimi mesi e chi aveva la facoltà di custodire il bene non lo abbia fatto. O che ci sia stata una manomissione volontaria da parte di terzi, i quali tecnicamente riescono ad entrare nella proprietà.

Immagino che tutto ciò prolungherà i tempi di attesa per il deposito del decreto.

Cordiali saluti.

Davide Stona

 

inexecutivis pubblicato 22 settembre 2019

Non crediamo che la situazione prospettata allungherà i tempi di attesa.

Quanto alla conoscenza delle generalità dell'aggiudicatario, osserviamo che il debitore, quale parte della procedura ha accesso in ogni momento agli atti della stessa, e dunque ha diritto di ricevere le informazioni che ritiene. Lo si ricava agevolmente dall'art. 76 disp. att. c.p.c., a mente del quale il diritto di esaminare gli atti ed i documenti inseriti nel fascicolo e farsene rilasciare copia (previo pagamento delle imposte) è riconosciuto alle "parti ed ai loro difensori muniti di procura".

Quanto alle infiltrazioni, bene ha fatto ad informare il custode.

Detto questo, allo stato è prematura ogni ipotesi, poichè prima di formulare qualsiasi valutazione occorerebbe sapere in primo luogo se le infirltrazioni esistono davvero, poi accertare quale ne sia la causa ed infive verificare a quando risalgono.

Solo sulla scorta di questi elementi sarà pssibile valutare il da farsi. In ogni caso, al momento è il custode che deve occuparsi della cosa.

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