inexecutivis
pubblicato
08 ottobre 2019
Dal contenuto della domanda ricaviamo il dato per cui quello che viene chiesto è il conto della gestione che il che il custode deve presentare.
Invero l’art. 560, primo comma, c.p.c. prevede che il custode debba rendere il conto della gestione a norma dell’art. 593 c.p.c., e dunque “nel termine fissato dal giudice dell’esecuzione ed in ogni caso alla fine di ciascun trimestre (pervero, il rendiconto con cadenza trimestrale è adempimento a nostro avviso ultroneo nelle ipotesi in cui l’immobile pignorato non sia produttivo di frutti e non risultino movimentazioni) … nei modi stabiliti dal giudice”. Ai sensi dell’art. 263 c.p.c., unitamente al conto di gestione il custode dovrà provvedere a depositare anche i documenti giustificativi.
Al termine della gestione deve poi essere presentato il rendiconto finale.
In ordine al contenuto della rendicontazione si osservato in dottrina che se non sono state incassate somme il rendiconto si risolverà in una in una relazione di aggiornamento circa la attività svolta e le spese sostenute.
Con riferimento alle spese, riteniamo che il custode debba indicarle analiticamente, depositando la relativa documentazione giustificativa.
Se vi sono state entrate, anche qui il custode dovrà riepilogarle analiticamente.
Osserviamo, infine, che non vi sono modelli da seguire, essendo sufficiente un mero documento di testo.
