Perizia per mutuo

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  • Ultimo messaggio 16 giugno 2018
mariosgm pubblicato 14 giugno 2018

Buongiorno a tutto,

innanzitutto vorrei complimentarmi per la serietà e professionalità con cui vengono fornite le risposte agli opener di questo forum.

Venendo al dunque della mia questione. Vorrei partecipare a breve ad un'asta giudiziaria per un appartamento mai abitato, nuova costruzione da azienda costruttrice in fallimento. Purtroppo l'appartamento presenta alcune lievi difformità nel sottotetto, evidenziate dalla perizia del CTU.

In particolare, le difformità riportate sono tutte riferibili al sotetto non abitabile (S.P.P.):

  • altezze diverse da quelle riportate nella pratica edilizia (ma conformi alla planimetria castale)
  • presenza di tubi di scarico per bagno (non autorizzato) 
  • balcone non accessibile ma provvisto di infisso apribile per accedervi
  • mancanza di certificato di agibilità

 

L'immobile (continua la perizia) risulta non conforme ma regolarizzabile.

Le difformità sono regolarizzabile mediante: Pratica edilizia in sanatoria per la difformità inerentee le diverse altezze rilevate al sottotetto. Nuova richiesta del certificato di agibilità mediante presentazione di SCIA. Si precisa a tale scopo che Presso l'Ufficio Tecnico del COmune risulta già depositata la documentazione necessaria alla nuova richiesta. La presente richiesta dovrà essere sottoscritta anche da un Tecnico abilitato. Per le restanti difformità andrà ripristinato lo stato autorizzato.

L'eventuale acquisto dell'immobile sarebbe finanziato al 70/80% tramite mutuo bancario. Mi sono già rivolto ad un paio di banche per una consulenza. Entrambe hanno confermato la piena fattibilità economica ma riguardo le difformità riportate hanno solamente detto che sarà il perito della banca a determinare se tali difformità siano:

  • Lievi e quindi verranno decurtati dall'importo finanziato i costi necessari a regolarizzare l'immobile
  • Gravi e quindi tali da bloccare l'emissione del mutuo

 

In caso di rifiuto di emissione del mutuo, non sarei in grado di pagare la casa con fondi personali e pertanto perderei la cauzione versata al Tribunale (circa 8.000€). Ovviamente vorrei evitare questa spiacevole situazione e relativi rischi.

La domanda è quindi la seguente:

Secondo voi, la banca potrebbe rifiutarsi di concedere il mutuo solamente sulla base di queste difformità, nonostante  esse siano sanabili e regolarizzabili come riportato nella perizia? La banca potrebbe eventualmente chiedere un impegno scritto del richiedente a regolarizzare l'immobile entro tot settimane dall'acquisizione della piena proprietà?

Grazie in anticipo per il vostro aiuto.

Mario

 

 

inexecutivis pubblicato 16 giugno 2018

Non crediamo che le difformità rilevate dal perito, così come riportate nella domanda, siano tali da incidere sulla commerciabilità del bene e, quindi, sulla erogabilità del mutuo, poichè si tratta di difformità facilmente, trattandosi di abusi edilizi minori (le diverse altezze riscontrate riguardano infatti volumi tecnici).

Il nostro suggerimento è quello di stipulare con la banca un contratto preliminare di mutuo, in cui le parti si obbligano alla sottoscrizione del contratto di mutuo solo all'esito dell'aggiudicazione.

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