Ottimizzazione tempi per decreto di trasferimento

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  • Ultimo messaggio 12 settembre 2019
luca.n pubblicato 08 settembre 2019

Buongiorno,

ho acquistato un immobile ad un'asta fallimentare, ho chiesto più volte notizie all'Ufficio del Notaio incaricato di redigere la bozza del decreto di trasferimento e mi è stato sempre risposto che bisogna attendere almeno 60 giorni, anzi, spesso mi chiedevano se avessi già effettuato il saldo totale (chiaro segno che non hanno mai preso in mano la pratica).

Dato che mi sono premurato di pagare molto velocemente, c'è un modo per sollecitare l'emissione di questo decreto? Inoltre per scongiurare la sospensione della vendita da parte del Curatore (per eventuale presentazione di offerte migliorative del 10%) è possibile sollecitare il Curatore a depositare in cancelleria la comunicazione di avvenuto pagamento ? C'è altro che potrei fare?


Grazie

inexecutivis pubblicato 12 settembre 2019

Rispondiamo all’interrogativo osservando che non esiste un termine da attendere, ed il decreto di trasferimento deve essere adottato dal soggetto incaricato senza indugio.

Chiara indicazione in tal senso si rinviene dalla lettura dell'art. 591 bis, penultimo comma, c.p.c., a mente del quale "avvenuto il versamento del prezzo con le modalità stabilite ai sensi degli articoli 574, 585 e 590, secondo comma, il professionista delegato predispone decreto di trasferimento e trasmette senza indugio al giudice dell'esecuzione il fascicolo", dal che si evince che il delegato deve immediatamente attivarsi per predisporre il decreto di trasferimento.

Ora, detto questo, se la vendita si fosse celebrata ai sensi dell’art. 107, comma 2 l.fall., e dunque secondo l’osservanza delle norme del codice di procedura civile, questa disposizione troverebbe diretta applicazione.

Se viceversa in base alle previsioni del programma di liquidazione (che il curatore deve redigere ex art. 104 ter l.fall.) la vendita si fosse celebrata mediante “procedure competitive”, questa norma potrebbe comunque essere applicata analogicamente come espressione del principio generale per cui il curatore deve adempiere ai doveri del suo ufficio con sollecitudine.

Le suggeriamo, pertanto, di diffidare formalmente il curatore.

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