Buonasera, avrei un quesito da porre in merito ad una procedura concorsuale che mi vede come aggiudicatario provvisorio di un casale per il quale il 06.02 si è conclusa la procedura di vendita all’asta senza incanto presso il tribunale di Pistoia. Circostanzio i fatti, sperando di essere il più chiaro possibile. In data 31.01.19 ho presentato regolare offerta telematica per la partecipazione all’asta senza incanto relativa ad un casale nel comune di Serravalle pistoiese, versando regolare cauzione tramite bonifico bancario. Gli esecutati avrebbero trovato un accordo con le banche creditrici pochi giorni prima dell’asta (per una cifra considerevolmente inferiore al valore della mia offerta). Il giorno dell’asta risulto l’unico partecipante. I debitori presentano una richiesta di rinvio dell’asta ed il giudice, tenendo conto dell’offerta presentata valida, non potendo unilateralmente decidere l’accoglimento del rinvio mi interpella via pec (in base ad un certo articolo che adesso non ricordo) per avere il mio consenso al rinvio dandomi un tempo di X minuti per rispondere positivamente, in mancanza di risposta positiva su sarebbe proceduto all’assegnazione. Per motivi morali che non sto a spiegare (non aggiungerebbero niente alla questione) a caldo decido di rispondere positivamente alla mail ma invio la mail ad una casella di posta errata. Il giudice non ricevendo risposta provvede all’aggiudicazione Del bene in mio favore il giorno stesso. Gli esecutati presentano ricorso a questa aggiudicazione adducendo il mero vizio di forma della risposta. Il giudice a questo punto fissa un’udienza per il prossimo 21.03, udienza alla quale saremo presenti sia io che gli esecutati. Quello che mi domando e’: Può accadere in sede di udienza che il giudice accolga il ricorso accordando il rinvio pur essendo io risultato aggiudicatario a tutti gli effetti ed essendo l’accordo con i creditori siglato ad una cifra nettamente inferiore? Nel caso mi venga chiesto direttamente un mio parere sardi propenso stavolta a non concederlo (per una serie di eventi che mi hanno fatto cambiare idea rispetto al giorno dell’asta), ma può valere la mail precedentemente inviata? Potrebbe accadere che in caso di rinvio l’accordo con i creditori possa portare il conseguente annullamento dell’asta, pur avendo io presentato regolare offerta e versato già una consistente cauzione? I creditori, in presenza di un’offerta valida di importo nettamente superiore all’accordo potrebbero comunque annullarlo -l’accordo- secondo voi? (In altre parole: si acconsente al mero rinvio dell’asta ma i creditori consapevoli di un’offerta maggiore non daranno seguito all’accordo nell’attesa della nuova asta a cui ovviamente partecioarei nuovamente alle medesime condizioni economiche) Io ovviamente non vorrei essere chiamato come parte attiva del procedimento, ma mi vorrei limitare a mantenere la mia posizione di aggiudicatario senza dover esprimere nuovamente parerei in merito, ma posso essere chiamato legalmente a farlo nuovamente? Vi ringrazio per la risposta, pur consapevole che gli attori in gioco sono diversi e che nel merito di potrà essere un certo grado di soggettività..la mia domanda so non avere una risposta certa, ma era volta più che altro a capire, se possibile, che scenari si potrebbero aprire in sede di udienza. Grazie di nuovo.