no saldo prezzo in periodo covid.19

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  • Ultimo messaggio 12 agosto 2020
gamby88 pubblicato 05 agosto 2020

Buonasera,

i primi giorni di febbraio 2020 mi sono aggiudicato un capannone all'asta (a 269.000). Il saldo prezzo avrei potuto farlo da aprile in poi, ma causa lockdown dall'11 marzo hanno sospeso tutte le attività dei tribunali.

Io ho un'azienda di commercio di prodotti alimentari per ristoranti e bar; purtroppo causa covid e lockdown le vendite sono calate del circa 60%, il mio settore è tra i più colpiti , in più molti miei clienti hanno chiuso definitivamente, e cosa ancora più grave è l incertezza di cosa accadrà da ottobre in poi con questa pandemia in atto.

Per questo ho deciso qualche giorno fa di non fare il saldo prezzo per non caricarmi dei debiti del mutuo, ristrutturazione, tasse ecc. in questo periodo davvero difficile; pensavo di perdere solo l'acconto versato, ed ero totalmente inconsapevole della legge in cui mi obbligherà a versare la differenza nel caso in cui alla prossima asta il bene verrà aggiudicato ad un prezzo inferiore rispetto a quanto dovevo versare io. Infatti proprio oggi il giudice mi informava di questo, quindi che attuerà questa legge.

Sono davvero ditrutto, amareggiato, e preoccupato. La prossima base asta è di 180.000 circa, quindi rischio di dover rimetterci altri 70.000, non posso permettermelo. La mia domanda è: vista l'emergenza economica e sanitaira mondiale , c'è la possibilità che io non debba versare questa differenza? Esiste qualche legge che mi tuteli in questi casi?

grazie anticipatamente

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inexecutivis pubblicato 08 agosto 2020

Purtroppo no. Le suggeriamo, a questo punto, di valutare l'opportunità di partecipare nuovamente, provando ad aggiudicarsi il bene offrendo l'importo precedentemente indicato nell'offerta. Almeno, in questo modo, si ritroverà proprietario dell'immobile. E' poi chiaro che se dovesse aprirsi una gara per la presenza di più offerte e dovessero intervenire rilanci che superino il precedente prezzo base, il problema non si porrà.

ionaroby pubblicato 09 agosto 2020

Buongiorno,

anche io sono nella stessa situazione, ho acquistato un magazzino per la mia attività. Non c'è soluzione? qui si richia di fallire! Stavo pensando, e se decidessi di aprire un'altra società (srls) , partecipare all'asta facendo salire il prezzo poco oltre quello che doveva essere il saldo prezzo della scorsa asta ( farei un' asta con me stesso, perchè farei partecipare anche la mia attuale società), aggiudicarmi l' immobile con la nuova srls e poi chiuderla. Non farei quindi il saldo prezzo con la nuova società e la metterei subito in liquidazione. In questo caso cosa rischierebbe la nuova società (srls) e le persone che ne fanno parte?L' Amministratore? Potrebbero esserci risvolti negativi?

So che potrebbero essere domande poco carine , ma qui si rischia il fallimento!

Grazie

inexecutivis pubblicato 12 agosto 2020

La soluzione prospettata da ionaroby configura una ipotesi di turbata libertà degli incanti, penalmente rilevante.

 

Si tratta infatti della fattispecie delittuosa di cui all’art. 353 c.p., a mente del quale “Chiunque, con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba la gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private per conto di pubbliche Amministrazioni, ovvero ne allontana gli offerenti,è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni e con la multa da euro 103 a euro 1.032”.

Sconsigliamo vivamente di intraprenderla.

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