In sede di accesso e sopralluogo in un immobile di cui sono custode giudiziario l’occupante mi ha esibito un contratto di locazione ad uso abitativo ai sensi della L. 431/1998, con scadenza aprile 2020, registrato il 15.04.2016.
Il pignoramento dell’immobile è stato trascritto il 06.11.2013 e notificato ai proprietari a mezzo Ufficiale Giudiziario nell’agosto 2013.
Mi pare chiaro che il contratto di locazione non è opponibile alla procedura.
D’altra parte è compito del custode provvedere alla riscossione dei canini di locazione.
Mi sto ponendo i seguenti quesiti:
1. la riscossione dei canoni di locazione da parte del custode potrebbe essere eccepita dal conduttore come motivo che faccia “decadere” la non opponibilità alla Procedura?
2. nel caso in cui il conduttore paghi i canoni periodici di locazione, il custode potrebbe comunque azionare la procedura volta alla liberazione dell’immobile anche prima dell’aggiudicazione, al fine di rendere più appetibile l’immobile stesso?
3. dopo aver ottenuto l’ordine di liberazione da parte del G.E., alla luce della nuova formulazione del 560 cpc “senza l’osservanza delle formalità di cui all’art.605 e ss”, il custode procede con le varie fasi: notifica dell’ordine, notifica del precetto, notifica dell’avviso di sloggio, in autonomia e senza l’assistenza dell’Ufficiale Giudiziario?
4. eventuali costi per la bonifica dei locali sono a carico della Procedura?