Salve,
quale delegato ad una procedura immobiliare, in procinto di redigere il Progetto di distribuzione, il mio quesito riguarda il fatto che la procedura esecutiva immobiliare è stata attivata dalla banca creditrice ipotecaria e procedente per concessione mutuo, con un Atto di precetto per somme impagate dal debitore esecutato di circa € 30.000, quindi tale è il valore della causa.
All'atto della richiesta della Nota di precisazione del credito da parte dello scrivente al legale della banca creditrice procedente ipotecaria e pignorante, mi vedo arrivare una richiesta per circa € 200.000, senza alcuna documentazione allegata - dal sottoscritto richiesta - che giustifichi tale importo.
L'atto di mutuo sarebbe "capiente" per l'importo richiesto (€ 200.000) e, di conseguenza anche l'ipoteca iscritta.
Aggiungo inoltre che, data l'incapienza della somma ricavata dalla vendita dell'immobile per pagare gli eventuali € 200.000 richiesti dalla banca, se dovessi ammettere al riparto la banca creditrice procedente per il solo importo esposto nell'Atto di precetto di € 30.000, una parte andrebbe anche ad un altro creditore privilegiato ipotecario di secondo grado, mentre se dovessi ammettere l'intero importo (€ 200.000) richiesto dalla banca nella nota di precisazione credito, il creditore privilegiato di secondo grado, nulla si vedrebbe assegnato.
Ciò premesso Vi chiedo:
è corretto che io ammetta la banca creditrice per l'importo richiesto nella Nota di precisazione credito (€ 200.000), nota senza allegata alcuna pezza giustificativa (documenti bancari con i relativi calcoli o altro) che giustifichi questo importo, quando l'Atto di precetto per il quale è stata attivata la procedura esecutiva, presenta un importo reclamato dalla banca per somme impagate di circa € 30.000?
Ringraziando, porgo cordiali saluti.
S.M.