Sto seguendo un'asta in cui nell'avviso di vendita del delegato, datato il xx/xx/2018 è riportata testualmente la seguente frase:
"Sull'immobile insiste sequestro preventivo penale non cancellabile in sede di trasferimento".
L'ordinanza di vendita del GE è datata xx/xx/2017 e segue una precedente ordinanza del 2011. Per conoscere meglio la situazione effettuo una ispezione ipotecaria dove, oltre alle trascrizioni di vendita e alle iscrizioni di ipoteca e pignoramento, si riporta come ULTIMO evento:
TRASCRIZIONE del xx/xx/2013 - Registro Particolare xxxx Registro Generale xxxx
Pubblico ufficiale TRIBUNALE DI xxxx Repertorio xxx del xx/xx/2013
ATTO ESECUTIVO O CAUTELARE - DECRETO DI SEQUESTRO PREVENTIVO PENALE ART. 321 C.P.P.
Nota disponibile in formato elettronico
Documenti successivi correlati:
1. Annotazione n. xxxx del xx/xx/2016 (REVOCA)
A seguire effettuo una ulteriore visura ipotecaria sviluppando la singola nota della trascrizione del sequestro preventivo dove risulta in fondo la seguente annotazione:
"
ANNOTAZIONE presentata il xx/xx/2016 Servizio di P.I. di xxxxx Registro particolare n. xxxx Registro generale n. xxxx
Tipo di atto: 0700 - REVOCA
"
Premetto che l'immobile è stato pignorato nel 2010 e che nelle perizie e visure ipotecarie a corredo dei documenti dell'asta, datate 2011, non c'era ovviamente traccia del sequestro preventivo penale; l'informazione è riportata esclusivamente nell'avviso di vendita.
Come mai nell'avviso non si tiene conto della revoca? è giusto affermare che insiste sequestro preventivo penale non cancellabile in sede di trasferimento?