gizumb
pubblicato
17 ottobre 2020
Ringrazio.
Riguardo al Professionista Delegato, è vero che fra i suoi compiti c'è quello di rivedere l'intero fascicolo, in particolare verificare se l'applicazione degli interessi di mora è stata correttamente applicata, se non addirittura che, a norma del Codice Civile, non erano applicabili (usura originaria contrattuale).
Inoltre, se uno dei G.E. che si sono succeduti nell'intera procedura esecutiva, durata ben 16 anni, in una sua sentenza scritta, non intendendo entrare nel merito della mia istanza circa la insussistenza del debito in capo al creditore procedente (una finanziaria) soltanto perchè c'era dietro una insinuazione di Equitalia, ha specificato che la posizione di di tale procedente sarebbe stata presa in esame in sede di distribuzione del ricavato d'asta, il Professionista Delegato deve tenere conto di tale sentenza ?
Nella fattispecie avevo contestato il credito vantato dalla Finanziaria che proveniva da una cessione del credito a suo favore da parte della Banca originaria per un valore nominale di 212.000 euro, con l'invio contemporaneo a perdite da parte della Banca di altri 100.000 euro con la dicitura tecnica (vedi la specifica voce della legenda in Banca d'Italia) che per tale importo non si intendeva procedere esecutivamente.
In pratica i contratti erano due, ne è stato ceduto uno solo e l'altro è stato mandato a perdite. In buona fede e comunque come debitore, pensavo che fosse stato ceduto l'intero debito, ritenendo che la comunicazione di cessione del credito per il secondo contratto, mai pervenuta, fosse solo un disguido postale.
Tuttavia il precetto ed in conseguente pignoramento, notificatomi nel 2003, era dell'intero importo, mentre la cessione del credito è avvenuta nel 2006.
Nel 2013 mi sono accorto della documentazione presso la Banca d'Italia ed ho presentato istanza di sospensione / annullamento della procedura dimostrando il pagamento di 225.000 euro a fronte della cessione di valore nominale (e non del prezzo) di 212.000 euro, oltretutto dimostrando che la Banca originaria mi aveva notificato la cessione di un solo contratto e non di tutti e due. Tutto ciò anche supportato dal fatto che delle due distinte ipoteche annesse ai mutui ne era stata rinnovata solo una e cioè quella relativa al contratto ceduto e non quella relativa al contratto mandato a perdite. Inoltre contestavo alla Finanziaria l'applicazione di interessi mai concordati, partendo dal presupposto che i contratti originari erano gravati dalla richiesta di interessi di mora al 44% (quarantaquattropercento) annui (usura originaria). La Finanziaria, dopo il pagamento dei 225.000 euro, ha presentato un nuovo conto a debito di ben 310.000 euro applicando interessi, ripeto, mai concordati.
IL G.E. nell'occasione sentenziò "alla Pilato", sostenendo per iscritto che in effetti la pratica non era chiara e che quindi se ne sarebbe dovuto tenere conto in sede di riparto d'asta, intendendo far continuare la procedura per colpa della presenza dell'insinuata Equitalia.
Da questi fatti scaturisce il mio quesito sul Professionista Delegato.
Ringrazio della fattiva collaborazione.