Esercizio del diritto di visita

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  • Ultimo messaggio 24 novembre 2019
domenicosinatra pubblicato 22 novembre 2019

Buongiorno,

vi chiedo un chiarimento sulle modalità di esercizio del diritto di visita alla luce del nuovo art. 560 c.p.c.

Mi sembra di capire che sia venuto meno l'obbligo perentorio per il custode di fissare la visita entro 15 giorni dalla richiesta (salvo diversa indicazione del Giudice) e che sia cambiata la modalità di inoltro della richiesta stessa, essendo stato eliminato il riferimento specifico al Portale Vendite Pubbliche.

E' corretto?

Grazie

Domenico Sinatra

inexecutivis pubblicato 24 novembre 2019

Le sue intuizioni sono corrette.

Rispondiamo alla sua domanda premettendo che sul diritto degli interessati fino a qualche tempo fa l’art. 560, comma 5, c.p.c. prevedeva che “Gli interessati a presentare l'offerta di acquisto hanno diritto di esaminare i beni in vendita entro sette giorni dalla richiesta. La richiesta è formulata mediante il portale delle vendite pubbliche e non può essere resa nota a persona diversa dal custode. La disamina dei beni si svolge con modalità idonee a garantire la riservatezza dell'identità degli interessati e ad impedire che essi abbiano contatti tra loro.12”.

L’art. 560 è stato tuttavia recentemente riscritto dall’art. 4, comma 2, d.l. 14/12/2018, n. 135, convertito dalla legge 11/2/2019, n. 12, pubblicata sulla Gazz. Uff. n. 36 del 12/2/2019, il quale prevede quanto segue.

«Art. 560 (Modo della custodia).

Il debitore e il terzo nominato custode debbono rendere il conto a norma dell'articolo 593 del codice di procedura civile.

Il custode nominato ha il dovere di vigilare, affinché il debitore e il nucleo familiare conservino il bene pignorato con la diligenza del buon padre di famiglia e ne mantengano e tutelino la sua integrità.

Il debitore ed i familiari che con lui convivono, non perdono il possesso dell'immobile e delle sue pertinenze sino al decreto di trasferimento, salvo quanto previsto dal sesto comma.

Il debitore, deve consentire, in accordo con il custode, che l'immobile sia visitato da potenziali acquirenti.

Le modalità del diritto di visita sono contemplate e stabilite nell'ordinanza di cui all'articolo 569.

Il giudice ordina, sentito il custode ed il debitore, la liberazione dell'immobile pignorato per lui ed il suo nucleo familiare, qualora sia ostacolato il diritto di visita di potenziali acquirenti, quando l'immobile non sia adeguatamente tutelato e mantenuto in uno stato di buona conservazione, per colpa o dolo del debitore e dei membri del suo nucleo familiare, quando il debitore viola gli altri obblighi che la legge pone a suo carico, ovvero quando l'immobile non è abitato dal debitore e dal suo nucleo familiare.

Al debitore è fatto divieto di dare in locazione l'immobile pignorato se non è autorizzato dal giudice dell'esecuzione.

Fermo quanto previsto dal sesto comma, quando l'immobile pignorato è abitato dal debitore e dai suoi familiari il giudice non può mai disporre il rilascio dell'immobile pignorato prima della pronuncia del decreto di trasferimento ai sensi dell'articolo 586.»

Come si vede, per quanto riguarda il diritto di visita la nuova norma si limita genericamente a prevedere che il debitore deve consentire la visita dell’immobile, e che le modalità di esercizio di questo diritto da parte dei potenziali offerenti siano disciplinate dall’ordinanza di vendita.

Questa disposizione si applicherà alle espropriazioni immobiliari iniziate con pignoramenti notificati dal 13 febbraio 2019, poiché l’art. 4, comma 4, d.l. n. 135 del 2018, n. 135 prescrive che «Le disposizioni introdotte con il presente articolo non si applicano alle esecuzioni iniziate anteriormente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».

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