ESDEBITAMENTO

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  • Ultimo messaggio 27 gennaio 2021
ETT70 pubblicato 26 gennaio 2021

BUONGIORNO

, sono amministratore di una s.r.l., impresa di costruzioni. Unitamente ai miei figli, nella loro qualità di soci, abbiamo prestato fidejussione personale alla banca, per l’ottenimento di n. 4 mutui edilizi.  Quest’ultima, posta in amministrazione straordinaria a risoluzione,  ha ceduto in blocco tutti i crediti, compreso il nostro, a società di cartolarizzazione. Oggi il finanziamento è in sofferenza e la spv ha intrapreso le procedure immobiliari. Il debito complessivo ammonta ad € 1.792.027.

 

La mia domanda è: se io padre, intraprendessi una procedura di esdebitamento, mettendo a disposizione tutto il mio patrimonio personale, costituito dalle quote societarie della srl esecutata e da altra srl , nonchè di un appartamento costituente mia abitazione principale e gravante di uno dei mutui in premessa quindi in sofferenza, del 50%  indiviso di un locale artigianale, e reddito da pensione di circa E 1000,00 mensili per 13 mensilità, a procedura ultimata, potrebbero giovarne anche i miei figli coobligati? Quale effetti produrrebbe nei confronti del debito ipotecario societario verso la spv ? Grazie

 

inexecutivis pubblicato 27 gennaio 2021

A norma dell'art. Art. 14-terdecies della legge n. 3/2012 è ammesso al beneficio della esdebitazione solo colui che attiva la procedura, e non gli obbligati in solido.

La soluzione che le suggeriamo a questo punto di percorrere è quella di prospettare all'istituto di credito un accordo in forza del quale lei attiva la procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento, e la banca si obbliga, ad omologazione intervenuta, a rinunciare ad agire nei confronti dei suoi figli. 

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