Buongiorno a tutti,
mi sono aggiudicata un'immobile all'asta il 18 maggio 2017 versando il saldo prezoin data 23 maggio 2017; il decreto ditrasferimento è stato registrato il 30 giugno e notificato al debitire in pari data. In data 13 luglio 2017 sono state evase le procedeure volte alla conacellazione delle ipoteche e alla trascrizione a mio mone dell'immobile.
il debitore con una serie di note ( amio avviso scuse per prendere tempo) ha ritardato il rilascio dell'immobile fino a quando per ragioni di tutela e prevenzione danni ho formulato istanza al GE per far canbiare dal custode le serrature all'immobile. Il debitore aveva già niziato a svuotare lìimmobile della sue cose personali e dei mobili, cosa che è continuata con il consenso del custode.
Tuttavia da oltre un mese segnalavo verbalmente e a mezzo pec al custode che alcuni dei mobili presenti in casa dovevano essre lasciati poichè ancorati e stimati all'atto della perizia dal CTU incaricato.
Il custode invece di chiarire con CTU e GE la cosa provvedeva a fare il contrario ovvero a relazionare al giodice il fatto che quelle strutture ancorate - segnalate come diversa distribuzione degi spazi interni da sanare dal CTU - potevano a nzi dovevano essere rimossi dal debitore.
Mi sono trovata costretta a dover contattare il CTU il quale ha confermato i miei dubbi ovvero che è avvenuto il mutamento dello stato dei luoghi e che quelle strutture erano state stimate con l'immobile e considerate "ottime finiture interne" dal CTU.
Il danni a me arrecato è piuttosto ingente eil GE ha rigettato la mia istanza dicendo che l'immobile per così come è adesso è quallo di perizia e che è stat da me acquistato ad un prezzo inferiore del 40% perc ui devo vdermi la situazione dei danni in altra sede -non potendo gli stessi essere a carico della procedura.
Trovo questa risposta offensiva oltre che implicitamente ingrado di ingenerare nei debitori la volontà di fare danni fino al valore di stima dell'immobile - tanto poi i problemi sono del nuovo propretario.
Ritengo che il custode sia colpevole di quanto da me patito perché non si è attivato in alcun modo a chiarie il fatto con il CTUlaciando così la mia casa in balia del debitore che agito senza freno arrivando anche a portarsi via un lavandino.
Che cosa devo fare? Per me il custode è l'unico colpevole perché non ha viatato al debitore di smontare quelle strutture in attesa di chiarire e oggi mi trovo in casa solo degli scheletri abbozzati di ciò che è stato rappresentato in perizia, nelle nuove planimetriee nelle fotografie.
Vi prego di ripondermi perchésono amareggiataenonmi vogio arrendere.