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  • Ultimo messaggio 11 gennaio 2019
danieledigesu pubblicato 05 gennaio 2019

Salve a tutti avrei un problema che vi espongo.

Mi sono aggiudicato un immobile al prezzo di 49.000 euro cointestato con mia moglie.al momemnto di pagare l’imposta di registro l’agenzia delle entrate a richiesto un importo di 4.500 super giù..mi sempre un po’ alto..in quando per metà proprietà e di mia moglie e dovrebbe pagare come prima casa..in quanto alla metà a me intestata io già sono proprietario di prima casa e quindi mi dovrebbe valere come seconda casa..ma ho presentato istanza per prima casa a patto che la mia attuale prima casa la venda entro un anno...dove lo sbaglio?cosa posso fare?

inexecutivis pubblicato 11 gennaio 2019

Le agevolazioni prima casa riguardano gli atti di trasferimento che abbiano ad oggetto "case di abitazione", ad eccezione di quelle di categoria catastale A1, A8 e A9.

I requisiti per godere dei benefici fiscali relativi all’acquisto della prima casa sono previsti dalla nota 2 bis dell’art. 1 della tariffa del d.P.R. 26 aprile 1966, n. 131 (testo unico dell’imposta di registro). Secondo questa norma devono ricorrere le seguenti condizioni.

a) che l'immobile sia ubicato nel territorio del comune in cui l'acquirente ha o stabilisca entro diciotto mesi dall'acquisto la propria residenza o, se diverso, in quello in cui l'acquirente svolge la propria attività ovvero, se trasferito all'estero per ragioni di lavoro, in quello in cui ha sede o esercita l'attività il soggetto da cui dipende ovvero, nel caso in cui l'acquirente sia cittadino italiano emigrato all'estero, che l'immobile sia acquistato come prima casa sul territorio italiano . La dichiarazione di voler stabilire la residenza nel comune ove è ubicato l'immobile acquistato deve essere resa, a pena di decadenza, dall'acquirente nell'atto di acquisto;

b) che nell'atto di acquisto l'acquirente dichiari di non essere proprietario (esclusivo o in comunione con il coniuge) di altra casa di abitazione nel territorio del comune in cui è situato l'immobile da acquistare (alla proprietà è equiparato il diritto di usufrutto, uso e abitazione);

c) che nell'atto di acquisto l'acquirente dichiari di non essere proprietario (neppure per quote, anche in regime di comunione legale) su tutto il territorio nazionale di altra casa di abitazione acquistata con le agevolazioni prima casa, (alla proprietà è equiparato il diritto di usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà).

Dette agevolazioni spettano anche per l’acquisto delle relative pertinenze (C/2, C/6 e C/7), anche se acquistate con atto separato.

Nel caso di acquisto compiuto dai coniugi, secondo l’Agenzia delle entrate (Circolare n.38/E del 12 agosto 2005) ha affermato che se i requisiti richiesti per l’applicazione dell’agevolazione sono posseduti da uno solo dei due coniugi (perché ad esempio l’altro già possiede un’abitazione acquisita con i benefici prima casa) l’agevolazione compete solo per il 50% del valore dell’abitazione acquistata. In questi termini si è espressa anche la giurisprudenza (Cass. Sez. 104/04/1996 n. 3159)

Con specifico riferimento al tema posto dal lettore, osserviamo che l'art. 1, comma 55, della l. 28.12.2015, n. 208 (legge di Stabilità 2016) estende l’agevolazione “prima casa” al contribuente che, già proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni, acquisti un nuovo immobile, a condizione che proceda all’alienazione della casa preposseduta entro un anno dal nuovo acquisto (con la circolare n. 27/E del 13 giugno 2016 l’agenza delle entrate ha precisato che l’estensione non si applica nei casi in cui l’acquirente sia già titolare di altra abitazione, acquistata senza fruire delle agevolazioni per la “prima casa”).

Riteniamo, pertanto, che se prima della stipula del decreto di trasferimento l'aggiudicatario renda questa dichiarazione, l'agevolazione spetti.

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