Buongiorno,
su suggerimento dell'amministratore il condominio ha promosso una ingiunzione di pagamento nei confronti della società del costruttore ancora proprietaria di alcuni appartamenti nello stabile poichè da sempre moroso del pagamento delle spese dei servizi.
Nella procedura di ingiunzione si è insinuata una Banca e l'Agenzia delle Entrate con importi considerevoli.
Il Tribunale ha decretato la procedura di vendita giudiziaria senza incanto di tutti gli immobili del condomino ancora di proprietà della società.
Nel frattempo un'altro Tribunale ha decretato il fallimento della società.
L'asta giudiziaria dopo i tre tentantivi disponibili è riuscita a vendere alcuni appartamenti ma non tutti.
I condomini sono preoccupati che gli appartamenti invenduti possano ritornare al costruttore e quindi dare luogo di nuovo alla problematica iniziale.
Quali sono gli scenari possibili che potrebbero riferirsi agli appartamenti in questione.
Grazie
Beni immobili invenduti
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- Ultimo messaggio 11 dicembre 2019
Rispondiamo all'interrogativo formulato osservando che a seguito della dichiarazione di fallimento sia il ricavato dalla vendita che i beni ancora invenduti saranno acquisiti all'attivo fallimentare.
Al condominio non resta che inoltrare al curatore del fallimento istanza di insinuazione al passivo.
Aggiungiamo peraltro che l'art. 30 della legge 11.12.2012, n. 220 stabilisce che "I contributi per le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria nonché per le innovazioni sono prededucibili ai sensi dell'articolo 111 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, se divenute esigibili ai sensi dell'articolo 63, primo comma, delle disposizioni per l'attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, come sostituito dall'articolo 18 della presente legge, durante le procedure concorsuali".
Quindi, per le spese condominiali maturate successivamente alla dichiarazione di fallimento il condominio dovrà rivolgersi al curatore.
Grazie ancora per il momento.
grazie a lei!
