Buongiorno e innanzitutto grazie per il Vostro prezioso servizio. Nell'ambito di una procedura di esecuzione immobiliare è accaduto che il bene in asta è stato dichiarato intercluso da un lotto confinante (sempre di proprietà dell'esecutato) dal quale si aveva accesso. In occasione della visita dei potenziali acquirenti, l'accesso su tale lotto confinante è stato murato dai figli dell'esecutato, in forza di un contratto di locazione registrato, mentre l'esecutato ha dichiarato di non opporsi alle visite che però di fatto non possono avere luogo per tale impedimento. A seguito di questa circostanza, il Giudice ha disposto l'intervento della pubblica forza per consentire l'accesso all'immobile (non specificando però se l'uso della forza pubblica fosse da intendersi per forzare l'accesso al solo immobile oppure anche sul lotto non oggetto di pignoramento dove insiste il manufatto che interclude l'accesso), ma i figli dell'esecutato continuano a dire che avendo la locazione di tale proprietà privata su cui è ubicata la sede di un azienda (capannone industriale con pertinenze), non permetteranno l'accesso dei visitatori anche solo per raggiungere l'immobile. Ho provato a sentire i pareri di alcuni Avvocati, ma ho riscontrato delle discordanze, e per tale ragione Vi chiedo se i figli dell'esecutato possono sostenere legittimamente questo impedimento, oppure se i visitatori hanno comunque il diritto di passaggio sul lotto confinante non oggetto di pignoramento, anche di fronte a tale negazione di accesso. Grazie