asta giudiziaria usofrutto e nuda proprietà

  • 493 Viste
  • Ultimo messaggio 07 marzo 2019
tania2301 pubblicato 04 marzo 2019

Salve,

mi sono interessata ad un immobile che è all'asta giudiziaria, dalla perizia si evince che è stata pignorata la nuda proprietà e anche l'usufrutto. Inoltre sono stati rilevati dei vizi catastali... tra cui una scala che porta all'ingresso principale dell'abitazione e il bagno. Inoltre mi è stato riferito che la porzione di terreno adiacente la casa edove si trova la scala abusiva non è stata pignorata.. quindi rimane del proprietario. Come mi dovrei comportare nel caso? potrei demolire la scala abusiva anche se si trova nel terreno che non è di mia proprietà?e sel'usufruttario sfrattato non se ne vadi casa? quali sono i rischi che corro ad acquistare un immobile con queste criticità?

grazie 

 

 

inexecutivis pubblicato 07 marzo 2019

Tuttavia non è detto che questa sia l'unica soluzione prospettata, potendo venire in considerazione l'istituto dell'accessione, di cui all'art. 938 c.c..

Questa norma infatti dispone che se nella costruzione di un edificio si occupa in buona fede una porzione di fondo attiguo, e il proprietario di questo non fa opposizione entro tre mesi dal giorno in cui ebbe inizio la costruzione, il giudice, tenuto conto delle circostanze, può attribuire al costruttore la proprietà dell'edificio e del suo occupato. In questo caso, prosegue la norma, il costruttore tenuto a pagare al proprietario del suolo il doppio del valore della superficie occupata, oltre all'eventuale risarcimento del danno.

Come si vede, si tratta di una disposizione che è chiamata a regolare le ipotesi di sconfinamento involontario ed in buona fede nell'altrui proprietà, e che attribuisce a colui che ha compiuto lo sconfinamento, la proprietà del suolo occupato ove il proprietario del fondo attiguo non si opponga entro tre mesi dall'occupazione.

Applicando questo istituto al caso sottoposto al nostro esame, l'acquirente aggiudicatario potrebbe chiedere ed ottenere, in un ordinario giudizio di cognizione, l'accertamento dei presupposti di operatività di questa norma e quindi ottenere una sentenza che trasferisca in suo favore l'area restante.

Chiaramente, l'alternativa è quella di abbattere il manufatto abusivo chiedendo, eventualmente attraverso un'azione giudiziale ove il confinante dovesse rifiutarsi in via bonaria, di accedere al fondo per il tempo strettamente necessario alla esecuzione dell'intervento di demolizione.

Close