Tempi per consegna chiavi immobile

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  • Ultimo messaggio 08 febbraio 2019
sb28 pubblicato 30 gennaio 2019

Gentilissimi,

a settembre 2018 io e il mio compagno ci siamo aggiudicati un'immobile all'asta occupato dal debitore. A inizio dicembre 2018 è stato emesso il decreto di trasferimento contestualmente con l'atto di mutuo. In seguito a tale emissione il custode ci ha comunicato che il debitore ha 120 giorni dalla data di emissione del decreto per liberare l'immobile. Non avendo conoscenze in merito e non avendo trovato riscontro di tale tempistica, vi chiedo conferma che debbano passare fino a 120 giorni per la consegna delle chiavi. Oggi, 30 gennaio 2019, ci è stato consegnata copia autentica del decreto di trasferimento. In esso leggo: "Il giudice..... INGIUNGE alla debitrice e a chiunque si trovi senza valido titolo nel possesso e nella detenzione degli immobili in oggetto, di rilasciare questi ultimi nella disponibilità della parte aggiudicataria;" Non leggo nessun riferimento a tempistiche. 

Capisco le difficoltà del debitore nella ricerca di un altro alloggio e mi dispiace mettere in dubbio ciò che ci è stato detto, ma, poichè quest'attesa ci comporta il dover sostenere delle spese non indifferenti, quali l'affitto in altro appartamento (oltre al mutuo dell'immobile aggiudicato) e IMU finchè non potremo prendere la nuova residenza (sarà la nostra prima casa), chiedo gentilmente a voi che la procedura sia corretta.

Grazie,

S.

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inexecutivis pubblicato 01 febbraio 2019

Ai sensi dell’art. 1476 c.c. (applicabile anche alle vendite esecutive), l’aggiudicatario consegue il diritto all’immediata consegna dello stesso nel momento in cui diviene proprietario del bene, momento che si identifica, secondo l'opinione più accreditata in dottrina e in giurisprudenza, con l'adozione del decreto di trasferimento (si veda, tra le molte, Cass. 16.4.2003, n. 6272).

Così si esprime anche la giurisprudenza, secondo la quale Nella vendita forzata, pur non essendo ravvisabile un incontro di consensi, tra l'offerente ed il giudice, produttivo dell'effetto transattivo, essendo l'atto di autonomia privata incompatibile con l'esercizio della funzione giurisdizionale, l'offerta di acquisto del partecipante alla gara costituisce il presupposto negoziale dell'atto giurisdizionale di vendita; con la conseguente applicabilità delle norme del contratto di vendita non incompatibili con la natura dell'espropriazione forzata, quale l'art. 1477 cod.civ. concernente l'obbligo di consegna della cosa da parte del venditore (Cassazione civile, sez. I 17 febbraio 1995, n. 1730; Cass. 30/06/2014, n. 14765).

Del resto, lo stesso vale anche nelle vendite ordinarie, laddove si è detto che Nella vendita ad effetti reali, un volta concluso il contratto, l'acquirente consegue immediatamente, e senza necessità di materiale consegna, non solo la proprietà ma anche il possesso giuridico ("sine corpore") della "res vendita", con l'obbligo del venditore di trasferirgli il possesso materiale ("corpus"), che si realizza con la consegna e che, quanto al tempo della sua attuazione, ben può essere regolato dall'accordo dell'autonomia delle parti”. (Cass. n. 569 del 11/01/2008).

Dunque il diritto del nuovo proprietario ad ottenere la consegna del bene è immediato, ed il differimento del termine non è previsto da alcuna norma.

sb28 pubblicato 01 febbraio 2019

Come ci consigliate di agire?

Grazie,

S

inexecutivis pubblicato 05 febbraio 2019

Il consiglio è quello di inoltrare formale diffida (tramite pec o raccomandata a.r.) al custode affinchè adempia all'obbligazione di consegna del bene.

methis pubblicato 05 febbraio 2019

Mi trovo nella stessa situazione: decreto di trasferimento firmato e depositato in cancelleria, immobile dichiarato vuoto dallo stesso custode, che nicchia non fornendomi le chiavi.

Diffida alla consegna inviata tramite pec 5 giorni fa chiedendo o un appuntamento per la consegna oppure un titolo o ragione ostativa per la quale non si è attivato per l'immissione in possesso: mi ha risposto via pec dicendo di chiamarlo a telefono (cosa non fatta: preferisco parlarci solo via pec a questo punto).

Ho risollecitato stamane via pec, chiedendo di nuovo un appuntamento, e minacciando di segnalare condotta ad ordine degfli avvocati ed adire a vie legali.

Cosa posso fare oltre? Posto che ho trovato sul sito dell'ordine come esporre reclamo, come invece procedere per vie legali? Dove fisicamente mi reco per sporgere denuncia e quale documentazione debbo portare con me (posto che ad ora non mi ha girato neppure copia semplice del decreto di trasferimento)?

inexecutivis pubblicato 08 febbraio 2019

A nostro avviso potrebbe depositare una istanza al giudice dell'esecuzione segnalando il comportamento del custore.

L'alternativa è quella di munirsi di un avvocato ed adire le vie legali.

Tuttavia siamo sufficientemente sicuri del fatto che a breve riceverà il bene, non essendovi motivi ostativi.

Ci tenga aggiornati.

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