Tempi aggiudicazione definitiva

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  • Ultimo messaggio 29 settembre 2019
BARB pubblicato 18 settembre 2019

Buongiorno,

ho partecipato ad una asta immobiliare a fine luglio 2018,  mi sono aggiudicata la vendita dell'immobile.

La vendita è avvenuta presso una società delegata dal tribunale. A fine gara il delegato mi ha rilasciato un verbale provvisorio d'asta, rimettendo l'aggiudicazione al Giudice dell'Esecuzione. 

Ad oggi sono già passati 14 mesi dalla data d'asta e sono ancora in attesa che il Giudice sciolga la riserva.

Ho sollecitato più volte il delegato ma non ho ancora notizie mi dice di presentare un istanza alla cancelleria

tramite il mio legale.

Questo non è possibile poichè non è previsto dalla procedura.

Cosa si può fare per sollecitare la conclusione della vendita? Sono eventualmente leggitimato a ritirare la mia offerta?

Cordiali saluti

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inexecutivis pubblicato 21 settembre 2019

Per rispondere alla sua domanda sarebbe necessario comprendere cosa è scritto nel verbale di gara.

Questo perché non esiste, nella vendita senza incanto (ed a differenza di quanto accade nella vendita con incanto), una aggiudicazione “provvisoria”. Invero, o ricorrono i presupposti per procedere ad aggiudicazione, e quindi il bene viene aggiudicato e conseguentemente scatta il termine per il versamento del saldo prezzo, oppure questi requisiti non sussistono, ed in tal caso il bene non si aggiudica, provvedendosi alla restituzione della cauzione in favore dell’offerente.

Rispetto a questo schema capita a volte nella prassi che intervenga una “deviazione” allorquando il prezzo più alto offerto sia inferiore a quello base, ma superiore all’offerta minima. In questo caso, poiché l’art. 572 comma terzo prevede che in caso di una sola offerta valida inferiore al prezzo base il giudice aggiudica a meno che vi siano state istanze di assegnazione o si ritenga di poter vendere ad un prezzo superiore con un nuovo tentativo di vendita, il professionista delegato rimette gli atti al giudice chiedendo il da farsi. Accade così che tra l’apertura delle buste ed il provvedimento di aggiudicazione (o di non aggiudicazione) decorra un lasso temporale più o meno lungo.

Aggiungiamo che mentre taluni tribunali (secondo noi correttamente) limitano la valutazione circa la possibilità di esperire un nuovo tentativo di vendita per raggiungere un prezzo migliore alla sola ipotesi in cui sia stata presentata una sola offerta, altri tribunali ammettono questo scrutinio anche quando siano state presentate più offerte, ma comunque il prezzo più alto raggiunto sia inferiore a quello base.

In questa situazione l’unico rimedio esperibile va ricercato nell’art. 571, comma terzo, n. 3 c.p.c., a mente del quale l’offerta è irrevocabile, a meno che non siano passati 120 giorni dalla sua presentazione ed essa non sia stata accolta.

In definitiva, il suggerimento che ci sentiamo di offrire è preliminarmente quello di leggere attentamente il verbale di gara. Se in esso dovesse parlarsi di aggiudicazione provvisoria (che secondo noi è una non aggiudicazione poiché comunque lascia l’offerente in una condizione di incertezza) con trasmissione degli atti al giudice, suggeriamo il deposito di una istanza in cancelleria tramite legale.

BARB pubblicato 25 settembre 2019

Buongiorno,

nel verbale d'asta è riportata la seguente di citura:

si riserva di rimettere l'aggiudicazione al Giudice dell'Esecuzione.

Per quanto riguarda l'istanza, il mio legale mi riferisce che è stata respinta perche' non previsto dalla 

procedura che l'aggiudicatario si costituisca in causa.

C'è secondo Voi qualche alternativa all'istanza per sollecitare la conclusione della procedura?

Sono passati ad oggi 15 mesi dalla gara d'asta.

Cordiali saluti

 

 

 

 

inexecutivis pubblicato 29 settembre 2019

Ci faccia conoscere nel dettaglio le ragioni del rigetto della domanda e cercheremo di individuare una possibile soluzione.

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