Quota indivisa do box precedentemente frazionato

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  • Ultimo messaggio 18 febbraio 2018
idaalbanese pubblicato 15 febbraio 2018

Salve, ho acquistato un immobile al 100% con il box con una quota di 250/1000. In perizia veniva scritto che questo spazio dei box era stato suddiviso bonariamente fra i condomini e quindi vi era un box chiuso, mentre in catasto risultava ancora uno spazio in comune fra 4 proprietari e per sanare il tutto avrei dovuto spendere 3000 euro.quando ho avuto accesso all'abitazione ho notato questo particolare e, poichè l ho messa in vendita, ho chiesto ad un geometra di farmi la pratica però se anche gli altri 3 proprietari di questo spazio non vogliono partecipare nel sanare l'illecito io non posso vendere l'immobile.per sanare il tutto mi hanno chiesto 11000 euro che diviso 4 sarebbe quasi 3000 euro a proprietario.inoltre il tecnico mi ha detto che non posso sanare solo la mia parte perché non risulta che sia realmente quello il mio box ed è per questo che è una cosa che devo fare con gli altri.a questo punto come posso muovermi? devo contattarli tramite un avvocato? La legge in caso del genere cosa dice? Grazie e buon lavoro

inexecutivis pubblicato 18 febbraio 2018

I dati contenuti nella domanda non consentono una risposta puntuale.

Da quanto è dato comprendere, unitamente all’immobile è stata acquistata la quota parte di uno spazio comune, che di fatto i comproprietari hanno diviso tra loro.

Se così è, le indicazioni che le ha fornito il suo tecnico di fiducia sono corrette.

Invero, la giurisprudenza amministrativa (cfr. Consiglio di Stato, sez. IV, 7.9.2016, n. 3823) ha affermato che la richiesta di permesso di costruire in sanatoria deve provenire da un soggetto qualificabile come proprietario dell’edificio oggetto degli interventi della cui sanatoria giuridica si tratti, con la precisazione che non può riconoscersi legittimazione al semplice proprietario pro quota ovvero al comproprietario di un immobile, in quanto diversamente opinando il contegno tenuto da quest’ultimo potrebbe pregiudicare i diritti e gli interessi qualificati dei soggetti con cui condivida la propria posizione giuridica sul bene oggetto di provvedimento.

Ergo, in caso di comproprietà, la domanda di rilascio di titolo edilizio dovrà essere necessariamente presentata congiuntamente da tutti i soggetti vantanti un diritto di proprietà sull’immobile.

Così ricostruiti i termini della vicenda, le soluzioni possibili sono, ci sembra, le seguenti.

In primo luogo tutti i comproprietari, congiuntamente, possono presentare domanda di sanatoria, sostenendo pro quota i relativi costi.

In secondo luogo si potrebbe procedere alla regolarizzazione della sola porzione che di fatto lei possiede, verificando se questo consente di abbassare i costi della sanatoria.  Anche in questo caso i comproprietari dovrebbero sottoscrivere la domanda (o conferirle procura speciale rilasciata per atto pubblico o per scrittura privata autenticata).

In terzo luogo potrebbe introdursi un giudizio di scioglimento della comunione, all’esito del quale ogni comproprietario diverrebbe proprietario esclusivo della porzione di area comune che materialmente detiene.

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