Io e la mia compagna abbiamo deciso di partecipare ad un'asta giudiziaria relativa ad un immobile.
Abbiamo contattato piu' volte il custode ma con motivazioni diverse non ci e' stato consentito di visitare l'immobile ne di presentare offerta cartacea
L'ultima motivazione consisteva nella trattativa tra l'esecutato e il creditore che avrebbe portato alla sospensione/annullamento dell'asta.
Visto che sui siti specializzati l'asta risultava sempre attiva, ho deciso di presentare offerta per via telematica (l'asta era una sincrona mista) bypassando il custode.
La mia compagna il giorno prima della scadenza ha inviato una mail al delegato per chiedere visto che l'asta e' ancora attiva se puo' presentare offerta, ma riceve una risposta scritta dove si dichiara che le parti hanno raggiunto un accordo , testualmente
"il creditore Banca xxx e il debitore esecutato si sono accordati per sospendere la procedura.
E' stata già fatta istanza al giudice e a brevissimo aggiornerò il sito.
L'asta non ci sarà."
Il giorno dell'asta con stupore ricevo dalla piattaforma telematica i codici per la partecipazione, chiedo alla mia compagna se puo' andare in tribunale a verificare se effettivamente l'asta si terra'.
L'asta si tiene regolarmente e si presenta un unico offerente che ha depositato un'offerta cartacea 15 min prima della scadenza dei termini. Il delegato alle rimostranze della mia compagna si scopre impreparato a gestire un'asta telematica, e solo grazie all'aiuto di una persona dedicata all'assistenza di un'altra asta si riesce ad effettuare regolarmente la procedura. A questo punto dopo alcuni rilanci l'asta viene aggiudicata all'altro concorrente.
In base a quanto esposto secondo voi ci sono gli estremi per chiedere l'annullamento? In tal caso e' indicato un esposto alla Procura della Repubblica per ipotesi di turbativa d'asta oppure quale altro strumento si puo' usare?
Ringrazio cordialmente