Perizia e Difformità

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  • Ultimo messaggio 10 luglio 2019
gianfrancos pubblicato 08 luglio 2019

Buona Sera, sono proprietario, in uno a mio sorella, di un intero immobile (piano terra fronte/retro mio, e piano primo, anche esso fronte/retro di mi sorella e terreni confinanti) in campagna lasciato a noi da nostro padre, da qualche anno deceduto, immobile lasciato, quale usufruttuaria a nostra madre deceduta da poco, struttura tutta  sino alla morte di nostra madre nella sua disponibilità di usufruttuaria, e noi fratelli fruitori di piccoli spazi, anche, per consentire a nostra madre anziana un utilizzo più comodo, praticando al lato piano terra anteriore (di mia proprietà) un varco (una porta) che collegasse questa parte di fabbricato con la zona posteriore (di proprietà di mia sorella) mai elevando (purse in planimetria, catasto) un piccolo muro di confine tra i due terreni confinanti, il tutto per comodità anche se proprietà distinte ed ognuno con propria particella.

Da pochissimi giorni ho saputo che mia sorella sta subendo un pignoramento immobiliare con vicinissima asta (pensava di riuscire a risolvere la debitoria) ...quale il problema ? 

Il Ctu in perizia ha rinvenuto il varco alla parte anteriore terra (quello che per comodità nostra madre aveva creato per accedere a tutta la struttura) così attribuendo alla proprietà di mia sorella (piano terra e primo piano al lato posteriore con unico ingresso indipendente dal retro) ingresso dalla mia proprietà anteriore  (qualficandolo come ingresso principale della proprietà posta al retro) oltre ad altro ingresso (l'unico reale e catastale) posto sul retro.

 Quindi, la procedura d'asta vede una proprietà con regolare ingresso catastale posteriore alla quale è stata attribuita un ingresso principale dal frontale corpo di fabbrica di mi proprietà...chi acquista la proprietà di mia sorella sarebbe legittimato ad entrare anche dal mio ingresso principale anteriore di mia proprietà esclusiva, accedendo dal mio portone e poi, una volta entrati nell'androne del palazzo, varcare la soglia di quella porta abusiva ed entrare nella retrostante proprietà di mia sorella ed oggetto di asta.

 Informato solo pochi giorni fa di tutto questo ho provveduto, l'altro giorno, a chiudere quel varco (le mappe e le carte catastali riprotano gli esatti confini e divisioni) anche provvedendo ad alzare un piccolo muro, all'esterno, per meglio dividere (come da catasto) anche le aree esterne, così da rendere ancora più evidente, rispetto agli errori commessi dal Ctu, che trattasi di autonome e distinte proprietà, ognuna con propri accessi e con propri confini..non commettendo alcun abuso atteso che ho riportato gli esatti confini, spazi e mura come da carte estrapolate dal Comune competente

 Oggi, chi compra si trova, difformemente dalla perizia ma esatto nei carteggi stranamente non visti dal perito, la porzione di immobile di mia sorella "privata" del "falso" accesso principale (erroneamente ritenuto tale, poichè la  proprietà non lo ha mai avuto ma si era creato quel varco per facilitare gli spostamenti della nostra anziana madre)e con solo quello ritenuto secondario (che però  è l'unico e principale come da catasto) ed un accesso interdetto dal mio giardino a qaullo di mia sorella (ho alzato un muretto basso sempre come da catasto) dovendo, anche in questo caso, per accedere al proprio giardino,fare il giro da retro.

In pratica, pur se chiaro ed evidente dalle carte, avevamo provveduto ad abbattere quel piccolo muro di cinta (che delimitava i giardini, ante e retro, delle due proprietà) e consentire a mia madre ad accedere alla parte posteriore entrando dal portone (di esclusiva proprietà ed uso mio) ed operando un varco nell'androne che le consentisse di entrare nell'androne della proprietà posteriore di mia sorella.

Ora ho chiuso, impropriamente o meno ma nel rispetto delle carte, quel piccolo varco e rialzato il piccolo muro di cinta..da un punto di vista catastale penso nessun problema, è tutto conforme allo stato dei luoghi originari, alle planimetrie, al catasto, ma nei cof ronti della procedura ? Il suo avvocato voleva fare un, se non ricordo male un 617 o non so cosa (ma temo che non abia fatto nulla a "loro" questa storia è nota da tempo) o una istanza al giudice dell'esecuzione dicendo che il Ctu aveva sbagliato nella visione delle carte (gli accessi furono fatti quando c'era la n ostra anziana madre la quale non ebbe la prontezza di chiarire questa faccenda) producendo una perizia giurata che ben rappresentasse il tutto chiedendo la sospensione della procedura di vendita con la riconvocazione del perito.

Il mio avvocato non ha condiviso l'attuale ripristino (spazi difformi rispetto a quanto noto in procedura) dei luoghi e riteneva forse utile fare una istanza di sospensione e riconvocazione del perito con "l'intervento" di mia sorella la quale si prendeva la responibilità di dichiarare di aver lei provveduto (per non crearmi problemi, anche perchè un perito o un aggiudicatario oggi si trova uno stato dei luoghi modificato anche se conforme per legge) prima della vicina asta a modificare quelli che erano degli abusi elo stato dei luoghi come da planimetrie ed atti di acquisto, il tutto come da perizia di parte..sono in preda al panico ed in forte confltto con il mio amico avvocato....dall'alto della vostra esperienza cosa mi suggerite?

Grazie e grazie ancora a chi mi risponderà e chiedo scusa per a lunghezza del messaggio.

Saluti.

Gianfry

inexecutivis pubblicato 10 luglio 2019

A nostro avviso avete fatto vene a ripristinare lo stato dei luoghi (che sostanzialmente costituivano, a quanto pare) un abuso, ma l'avvocato ha ragione in ordine alla necessità di chiedere la riconvocazione del perito.

Il suggerimento è quello di presentae osservazioni scritte alla perizia prima dell'udienza fissata per l'adozione del provvedimento di vendita.

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