Accesso Immobile

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  • Ultimo messaggio 01 febbraio 2020
bia73 pubblicato 24 gennaio 2020

Buonasera mi sono aggiudicato un immobile all'asta, il decreto di trasferiemento è già stato firmato e la registrazione è in corso. Il fabbricato è libero da persone ma non da cose. Circa un anno fa sono stato nominato custode del bene e nonostante avessi chiesto le chiavi alla società proprietaria dell'immobile non mi sono mai state date. Oggi che sono in pratica il proprietario del bene, bonariamente ho chiesto le chiavi al proprietario, il quale mi ha risposto che sono già custode (in realtà non penso di esserlo non avendo le chiavi).

Come posso procedere per entrare nell'immobile? e cosa rischio se esecito arbitrariamente le mie funzioni, visto che il fabbricato è di mia proprietà?

grazie  

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inexecutivis pubblicato 29 gennaio 2020

Rispondiamo all’interrogativo premettendo il fatto che certamente la procedura esecutiva è soggetta all’applicazione dell’art. 560 c.p.c. nel testo che precede la riscrittura operata con l’art. 4, comma 2, d.l. 14/12/2018, n. 135, convertito dalla legge 11/2/2019, n. 12 (che a mente del comma 4 del medesimo art. 4 si applica alle esecuzioni iniziate dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, e quindi a partire dal 13.2.2019).

Se così è, il comma 4 dell’art. 560 disponeva che “Quando nell’immobile si trovano beni mobili che non debbono essere consegnati, ovvero documenti inerenti lo svolgimento di attività imprenditoriale o professionale, il custode intima alla parte tenuta al rilascio ovvero al soggetto al quale gli stessi risultano appartenere di asportarli, assegnandogli il relativo termine, non inferiore a trenta giorni, salvi i casi d’urgenza. Dell’intimazione si dà atto a verbale ovvero, se il soggetto intimato non è presente, mediante atto notificato dal custode. Qualora l’asporto non sia eseguito entro il termine assegnato, i beni o documenti sono considerati abbandonati e il custode, salvo diversa disposizione del giudice dell’esecuzione, ne dispone lo smaltimento o la distruzione”.

Dunque, per liberare l’immobile è necessario seguire la procedura indicata.

bia73 pubblicato 29 gennaio 2020

Grazie per la risposta,

tuttavia non riesco a capire come procedere, visto che, ai sensi dell'art. 560 comma 4, è il custode che deve intimare la parte tenuta al rilascio. Nel mio caso il custode coincide con il debitore.

Posso attivare la procedura in qualità di aggiudicatario del bene?

Inoltre nel caso esercitassi arbitariamente le mie ragioni, mi pare di capire che commetterei un atto illecito, ai sensi del'art. 393 cpc, che comporterebbe una multa fino a 516 euro, ma non un reato penale, giusto?

grazie

inexecutivis pubblicato 30 gennaio 2020

Nel precedente post ci aveva detto di essere stato nominato custode.

Se così è, le suggeriamo di inoltrare all'occupante una raccomandata a.r. nella quale gli intima il titiro dei beni concedendogli 30 giorni, ed avvertendolo che in difetto i beni non ritirati si considereranno abbandonati.

bia73 pubblicato 30 gennaio 2020

Buonasera,

come avevo già scritto sono stato nominato custode un anno fa, ma le chiavi non mi sono mai state consegnate, pertanto fino ad oggi non sono mai entrato nell'immobile per svolgere la funzione di custodia. 

Pertanto le chiedo se posso considerarmi il nuovo custode al posto del debitore (vecchio custode) anche se non c'è stato nessun passaggio formale?

Oppure inviando la raccomandata ed intimando il ritiro dei beni, posso entrare senza ulteriori procedure forzosamente nell'immobile?

grazie

inexecutivis pubblicato 01 febbraio 2020

A nostro avviso il fatto che non le siano state consegnate le chiavi non incide sulla praticabilità della strada che le abbiamo indicato. Proceda pure.

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