Errata dichiarazione della categoria dell’immobile da parte del CTU

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  • Ultimo messaggio 13 settembre 2019
tony838 pubblicato 11 settembre 2019

Salve a tutti. Espongo di seguito il mio quesito. Nel 2017 ho acquistato un immobile all’asta giudiziaria presso il tribunale. Nella perizia del CTU l’immobile risultava di categoria C/1. Oggi, a distanza di due anni ed in procinto di vendere l’immobile, facendo l’accesso agli atti presso il comune ho scoperto che l’immobile non era di categoria C/1 ma D/2 (il passaggio da C/1 a D/2 è avvenuto un anno prima della perizia del CTU). A tal proposito volevo sapere a chi spettano le spese di “ri-classificazione” a C/1? Posso procedere al risarcimento e rimborso delle spese per il passaggio nuovamente a C/1? Il prezzo dell’asta dell’immobile tra C/1 e D/2 varia? Certo di una vostra cortese risposta, porgo i miei più cordiali saluti a tutti il forum. A.G.

inexecutivis pubblicato 13 settembre 2019

 Rispondiamo all’interrogativo premettendo il fatto che certamente la perizia contiene un errore, poiché non riporta l’esatta identificazione catastale dell’immobile.

Ciò, tuttavia, non significa che l’acquirente possa avanzare pretese risarcitorie.

A questo fine occorrerebbe fornire la prova di quale pregiudizio reale e concreto abbia subito l’acquirente in ragione del fatto che il bene apparteneva ad una categoria catastale diversa da quella risultante.

Se ad esempio l’acquirente pretendesse la previa modifica della categoria catastale potrebbe provarsi a ragionare su una pretesa risarcitoria, ma sul punto esprimiamo qualche riserva in quanto una categoria D potrebbe scoraggiare coloro che sono interessati ad acquistare una categoria C, ma al contrario suscita l’interesse di coloro che cercano una categoria D. Insomma, sul piano dell’appetibilità sul mercato la formale categoria catastale del bene è un dato neutro.

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