Buongiorno, prima che venisse approvato il decreto 59 del 2016 lo sfratto era eseguito dall’Ufficiale Giudiziario.
Può capitare che durante le operazioni di sfratto, l’esecutato esibisca certificato medico, chiedendo un rinvio dell’esecuzione per l’impossibilità di uscire causa “motivi di salute”.
L’articolo 68 C.P.C. prevede che l’Ufficiale Giudiziario “…si può fare assistere da esperti in una determinata arte o professione e, in generale, da persona idonea al compimento di atti che non è in grado di compiere da sé solo”. Il medico, scelto dall’U.G., in queste circostanze deve attestare, assumendosene la responsabilità, che il paziente è in grado “con i suoi mezzi” di abbandonare l’immobile. Qualora la diagnosi sia positiva per il paziente e non ci siano possibilità di ricovero presso una struttura pubblica, l’U.G. solitamente rinvia l’esecuzione ad altra data.
Tale facoltà è stata quindi ora affidata al Custode Giudiziario oppure lo stesso deve ricorrere all'ausilio del Giudice dell’esecuzione?
Molte grazie e complimenti per l'ottimo lavoro!!