Buonasera,

un mio conoscente si è aggiudicato un terreno pertinenziale ad un fabbricato ed avente una propria identità catastale.

Il perito stimatore incaricato dal G.E. ha rilevato l'insistenza sul terreno di un impianto fotovoltaico di piccole dimensioni  (KW 17,64), regolarmente autorizzato a livello urbanistico,  di proprietà della debitrice esecutata,  generato per uso privato a servizio esclusivo del fabbricato,  non produttivo di reddito,  pertanto,  non accatastato, per il quale non ha previsto un incremento di valore del terreno.

Con l'atto di pignoramento è stato sottoposto ad esecuzione forzata il fabbricato ed il pertinenziale terreno, nulla è riportato in merito all'impianto fotovoltaico.

La società GSE S.p.A. non consente la voltura dell'impianto in capo al nuovo proprietario assumendo che nel decreto di trasferimento non è riportato espressamente il trasferimento dell'impianto.

Dopo un primo rigetto della richiesta il nuovo proprietario,  ad integrazione di tutta la documentazione inviata per la voltura, ivi compresa la documentazione amministrativa di concessione edilizia a nome della debitrice esecutata, ha depositato una autocertificazione con la quale  ha fatto rilevare di essere titolare del diritto di piena proprietà del terreno e, conseguentemente, per il principio di accessione ex art.934 c.c., anche dell'impianto  ivi insistente, quindi che l'impianato fotovoltaico è bene accessorio e peritnenziale al fabbricato residenziale secondo la dizione di cui all'art. 817 c.c. in quanto destinato in modo durevole al servizio del fabbricato e che con il decreto di trasferimento gli immobili sono stati  trasferiti  a corpo e non a misura,  nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, con ogni accessione, pertinenza, diritto, azione, frutti, oneri, ragione,  servitù attive e passive, parti comuni e condominiali, il tutto come meglio precisato,  anche in ordine allo stato urbanistico ed edilizio, nella perizia estimativa redatta dall'esperto stimatore nominato.

Nonostante tale dichiarazione sostitutiva ex att. 46 e 47 del DPR n.445/2000 e s.m.i.,  la GSE S.p.A. persiste nel diniego e continua ad inviare via mail, non essendo possibile avere un colloquio verbale con un operatore, il solito format ovvero che per completare la richiesta occorre dare evidenza dell'inclusione dell'impianto nell'ambito del provvedimento giudiziario. 

Vi chiedo se la presa di posizione della GSE S.p.A. sia legittima e se, nel caso di riscontro positivo, sia possibile richiedere al G.E. di integrare il decreto di trasferimento nei seguenti termini: dopo la descrizione del terreno "sul quale è posto un impianto fotovoltaico della potenza nominale di.....".

Specifico che la procedura esecutiva è stata chiusa da tempo.

Nel ringraziare anticipatamente, porgo cordiali saluti.

Rosa Bianchi